Questa volta vorrei partire da una riflessione più ampia rispetto all’attuale periodo “digitale”; quella che vede esaurita la curva di crescita tecnologica verticale e un assestamento delle prestazioni degli ultimi anni piuttosto regolare. Mi spiego meglio, molte delle macchine rilasciate negli ultimi 5/6 anni hanno si e no un paio di gradini nella generazione dei sensori e di ciò che gli sta intorno, gradini che possono anche riferirsi a un semplice stop di guadagno in tenuta Iso e qualche rapidità in più nell’operatività (ma nemmeno sempre).
La legge di mercato vuole rendere obsoleta la tecnologia il più velocemente possibile, in modo da indurre a comprare sempre l’ultima versione e far sembrare superata la precedente, e in fotografia siamo davvero in un momento critico, il mercato è evidentemente dopato.
Dopo questo pippone posso raccontare questa esperienza di “decrescita felice transitoria” che ho fatto; ho preso alla metà del costo di una mediocre compattina una Lumix Gx1, modello di punta di poco tempo fa nel suo range, sensore Panasonic da 16mp meno cattivo del suo omologo Olympus, magari con una tenuta leggermente inferiore agli alti iso, ma non tanto passando dal raw, in compenso con una resa più neutra e naturale.
Ho avuto la
GX7 ma confesso che per vari motivi non è scattato lo stesso feeling di questa Gx1. Certo le prestazioni sono inferiori alla sorella più recente, ma nel compromesso, dato che quota anche 1/5 di questa nell’usato, vanno considerati più aspetti.
Il mio sistema principale digitale resta Fuji X, e questa Gx1 l’ho presa perché conservo un sistema m43 per compensare l’aspetto video e anche perché mi piace usare queste piccoline. La Gx1 offre prestazioni video di tutto rispetto già di serie, ma esiste anche un sofisticato hacking che rende i vecchi modelli upgradabili a prestazioni davvero notevoli.
Ma anche fotograficamente, conoscendo bene questo standard, la resa è ottima, e in condizioni di uscite più casual o di famiglia è più pratico e leggero.
Touch screen efficace, tasti diretti e menu e software Panasonic che per me restano imbattuti rispetto alla concorrenza per completezza ed efficacia. Volendo si può montare anche il mirino elettronico, ma si snatura la compattezza per me.
Quello che poi mi attirava era l'opportunità di poter utilizzare la ghiera dei diaframmi del mio Leica 15mm f 1,7, cosa che nonostante si tratti di un consorzio (il microquattroterzi), non è possibile sui corpi Olympus.
Riallacciandomi alla premessa, credo che macchine come questa, se non siamo pixel peeper o fanatici del crop climbing estremo, possano soddisfare ampiamente il 90% dell’utenza fotografica media, con il beneficio di non alleggerire il portafogli (anche se serviranno delle lenti adeguate), alleggerire la borsa e la mente in fase di scatto, e perfino di passare inosservati e a cuor leggero in condizioni non sempre semplici da risolvere (contesti urbani soprattutto).
Questa volta vorrei partire da una riflessione più ampia rispetto all’attuale periodo “digitale”; quella che vede esaurita la curva di crescita tecnologica verticale e un assestamento delle prestazioni degli ultimi anni piuttosto regolare. Mi spiego meglio, molte delle macchine rilasciate negli ultimi 5/6 anni hanno si e no un paio di gradini nella generazione dei sensori e di ciò che gli sta intorno, gradini che possono anche riferirsi a un semplice stop di guadagno in tenuta Iso e qualche rapidità in più nell’operatività (ma nemmeno sempre).
Ho avuto la GX7 ma confesso che per vari motivi non è scattato lo stesso feeling di questa Gx1. Certo le prestazioni sono inferiori alla sorella più recente, ma nel compromesso, dato che quota anche 1/5 di questa nell’usato, vanno considerati più aspetti.
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